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Tuesday, February 28, 2006

KOTOWAZA


So che in Giappone esistono molti KOTOWAZA, cioè come i nostri proverbi sono brevi frasi che con una metafora, o un' immagine tramandano la saggezza di un popolo.

Questa mattina Ciko mi ha scritto "RAINEN NO KOTO WO IUTO ONI GA WARAI" che tradotto significa "a colui che parla dei progetti dell'anno prossimo prima della primavera, l' ONI lo schernisce ".

Questo per indicare che non ha senso fare le cose in modo affrettato, d'altra parte sembre invece che lo stile di vita giapponese moderno sia proprio improntato su ritmi assurdi e frenetici !

Monday, February 27, 2006

ANIME - HOSHI NO KO CHOBIN


Chobin, il principe stellare
1974, avventura 26 episodi

Mitico Chobin !!! Ho ancora in mente la sigla !!!

Chobin è un grazioso piccolo alieno con due enormi piedoni sui quali può far leva per saltare ad altezze incredibili. Con la sua astronave precipita sulla Terra, nel bel mezzo di una foresta dove lo trovano un anziano signore e la giovane nipote che si offrono subito di aiutarlo. Sul nostro pianeta però il protagonista è stato seguito dal malvagio Brunga, che non esita a mandargli contro sicari pronti ad ucciderlo.

Chobin sogna di annientare l'acerrimo nemico per salvare la madre prigioniera e il proprio pianeta natale. Il compito è arduo , ma grazie all'aiuto degli amici animali della foresta il suo sogno si realizza e Chobin può riunirsi alla sua graziosa mamma, rivelando che la sua forma è solo temporanea e che presto subirà una trasformazione. La serie trasportata poi in manga da Shotaro Ishimori è diretta tra gli altri da Taro Rin con la supervisione de disegni di Mitsuo Yazawa.

Friday, February 24, 2006

FILM - SHURAYUKI HIME


Finalmente sono riuscito a vedere un film che aspettavo con ansia da molto tempo, si tratta di SHURAYUKI HIME o LADY SNOWBLOOD, un capolavoro assoluto del cinema nipponico ma pressochè sconosciuto in Italia. Da questo film Tarantino ha tratto KILL BILL vol. 1 & 2 , riuscendo ad eliminare la drammaticità e la poesia e copiando alla grande le trovate scenografiche (non me ne vogliano i fans del regista...ma proprio la Uma in tutina color canarino non mi è piaciuta per nulla !).

Ad ogni modo tornando al film si tratta di una pellicola del 1973 di Toshiya Fujita, mentre gli attori principali sono: Meiko Kaji, Kô Nishimura, Toshio Kurosawa, Masaaki Daimon, Miyoko Akaza, Eiji Okada.

La trama è la seguente:
- Giappone, 1874 (settimo anno dell’era Meji): in una prigione, Sayo muore nel dare alla luce una bambina, Yuki (= Neve), mentre fuori infuria una tempesta di neve rossa. L’anno precedente Sayo era stata violentata da quattro malviventi, i quali avevano anche ucciso suo marito e il loro figlio: decisa alla vendetta, la donna ha visto fallire il suo scopo dopo avere ucciso il primo della lista ed essere stata arrestata. Per concepire un discendente robusto che continuasse la sua opera, poi, si è concessa a tutti gli uomini del carcere: addestrata da un anziano samurai, la piccola Yuki impara a crescere coltivando odio e violenza e, diventata donna, seguirà le direttive della madre fino alla fine.

Una particolare nota di merito va alla canzone iniziale e finale (The Flower of Hell, indicata poi come The Flower of Carnage) cantata dalla stessa attrice Meiko Kaji, è semplicemente STUPENDA !

Il film è reperibile (con grande fatica) solo in lingua originale con sottotitoli in inglese su sistema NTSC, quindi vedibile solo con lettori DVD che sono region free.
Se vi capita quindi la rara occasione di vederlo in qualche cinema d'essai non lasciatevelo sfuggire !

Thursday, February 23, 2006

WASHI


Recentemente mi sono interessato sul perchè della diffusione e della particolarità della carta giapponese che la rende ottima anche per utilizzi inconsueti come materia prima per lampade, complementi d'arredo, modellismo, costruzione di bambole tridimensionali bellissime, pannelli divisori interni alle case, origami e molto altro.

Ho trovato parecchie informazioni sul web, che cerco di riassumere...

La carta giapponese o Washi , è un materiale estremamente resistente e robusto ma nello stesso tempo morbida e adatta alla lavorazione.


Questo principalemente per varie ragioni, la carta washi è una combinazione di fibre della rafia da tre arbusti come materia prima: kozo gelso di carta, mitsumata dafnia-Edgeworthia chrysantha e gampi dafnia - Wikstroemia sikokiana . Tre arbusti che hanno fibre fino a 3 volte piu' lunghe di quelle del legno tradizionale della carta occidentale (piu' lunghe sono le fibre e piu' robusta e resistente e' la carta che si ricava).

Le fibre oltre ad essere più lunghe sono libere da lignina (la componenete più nociva alla fabbricazione della carta). La lignina dà alla pianta la resistenza delle strutture legando le fibre insieme, ma l' esistenza di grandi quantità di lignina durante il processo di fabbricazione della carta interferisce con i processi di idrogenazione (una reazione chimica dalle numerose applicazioni, specie nel trattamento di oli e grassi nell'industria alimentare; attraverso una parziale idrogenazione gli oli vegetali, normalmente liquidi, vengono convertiti in grassi solidi o semisolidi, come ad esempio la margarina) .
Grazie ad un accurato processo di bollitura la lignina viene liberata dalle fibre per ottenere la washi migliore.

Poi oltre alle caratteristiche tipiche delle materie prime con cui viene lavorata la carta, la peculiarità risiede anche nel metodo di lavorazione introdotto dalla Cina nel 610 A.C.da un monaco buddista per poter scrivere i propri pensieri e trasmetterli ad ad altri, oggi viene mantenuta questa tradizione anche se ovviamente molto migliorata rispetto a quella antica.

Trovo questa carta cosi' bella che devo ammettere che avendone la possibilità mi metterei a collezionarla !

Wednesday, February 22, 2006

ANIME - CHISANA VICKING VICKE


Vicky il vichingo, avventura
78 episodi 1975

In un antico paese del Nord vive Vicke, un giovane vichingo figlio del capo del villaggio. Molto spesso si trova ad affrontare difficili situazioni assieme al padre ed al resto dell' equipaggio della nave. Dotato di grande intelligenza e di furbizia, il protagonista riesce a salvare i compagni dalle situazioni più difficili e dalle trappole che si nascondono lungo il cammino.


Questo era un cartoon che mi faceva veramente impazzire , non ne perdevo una puntata ma devo dire che non immaginavo fosse un anime giapponese, infatti si discosta dal classico design (occhioni dolci, corpi affusolati...) che caratterizzano gli anime . Il design è comunque semplice forse perchè diretto ad un pubblico di bambini ( di recente ho infatti acquistato un VHS di alcune avventure di Vicky ma in effetti non ho avuto le stesse emozioni di tanti anni fa come spesso accade in questi casi ! ).

Bellissima comunque l'idea di mettere la furbizia in un corpo di bambino piccolo piccolo fisicamente rispetto ad un equipaggio di marinai vichingi grandi e "cattivi", l' ho interpretato come una lezione per capire che tutti indipendentemente dalla nostra prestanza fisica abbiamo dei doni speciali.

Tuesday, February 21, 2006

NEWS - Aeroporto di Kobe


Pochi giorni fa ha aperto a Kobe un nuovo aeroporto, se non ho capito male dalle notizie fornitemi dalla mia amica Ciko dovrebbe essere un aeroporto utilizzato esclusivamente per scali interni.

Ad ogni modo è stato un importante progetto per favorire la ricrescita della città dopo il terribile terremoto che la colpì dieci anni fa, (a tal proposito nel 2005 sono state fatte anche numerose commemorazioni).

Il Kobe Airport è costato 314 miliardi di yen (2,23 milirdi di euro), ha una pista di 2.500 metri e si attende 3,2 passeggeri nel corso del primo anno di apertura .

Fortissima la foto, si capisce proprio come il Giappone deve sempre fare le cose "al meglio" per ottimizzare gli spazi di terra ,alcuni dei quali proprio strappati al mare. Tutto questo ha anche un rovescio della medaglia, tempo fa Ciko mi raccontava proprio che alcune case che si trovavano in riva al mare ora sono a km di distanza !

Monday, February 20, 2006

LIBRI - Koto ovvero I giovani amanti dell'antica città imperiale


Ecco un altro libro letto un po' di tempo fa, a mio parere bellissimo (ma non faccio testo perchè Kawabata è in assoluto il mio scrittore preferito !) scritto da uno dei maggiori autori di questo secolo (Premio Nobel nel 1968).

KOTO è la storia dolce e triste di due ragazze : Chieko e Naeko.


Caratteristica presente in tutte le opere di Kawabata è mixare abilmente la disperazione con la dolcezza dei sentimenti contribuento in questo modo a dare un tocco di realismo a tutte le sue opere.

Le due ragazze, si incontrano e scoprono di essere gemelle. Hanno però avuto dal destino storie diverse: la prima, abbandonata dai genitori poveri, viene allevata dalla famiglia di un originale e benestante mercante di kimono, mentre la sorella, morti presto la madre e il padre, deve guadagnarsi la vita lavorando nei boschi della montagna. Malgrado il profondo legame che le unisce, alla fine le due sorelle torneranno a percorrere strade diverse.


In tutto il libro possiamo notare l'abilità dell'autore ad analizzare i sentimenti (sempre suggeriti più che espressi) e ovviamente le famose descrizioni raffinate della natura e dei paesaggi, che si fondono bene nella trama.

CONSIGLIATISSIMO !!!!!

Thursday, February 16, 2006

ANIME - MAJOKKO MEG CHAN


Bia la sfida della magia, 1974-75
72 episodi

Meg è una giovane streghetta mandata sulla Terra per un periodo di tirocinio, assieme a Non, una giovane collega rivale. Nella serie compare anche un ispettore pasticcione, incaricato di seguire le allieve fino allo scontro finale, che stabilirà chi delle due abbia maggiore diritto di salire al rango di vera e propria strega.
Una particolarità della serie è il fatto che presenta un ricchissimo staff artistico che si alterna nell'esecuzione dei singoli episodi.
Makiho Narita e Satori Inoue scrivono il soggetto, mentre per la parte musicale viene incaricato Takeo Watanabe. La regia è di Isamu Tsuchida.

Si tratta di un famosissimo anime che ha avuto un grande seguito anche in Italia, il character design è proprio quello tipico giapponese con i grandi occhioni dolci (alla Candy Candy) e figure snelle, personaggi buffi e sfide a volontà. Bellissima anche la sigla italiana !!!

Wednesday, February 15, 2006

KITSUKE


Forse molti di voi lo sapranno già ma io ho scoperto di recente che esiste tra le arti tradizionali come lo Shodo, l' Odori, o l' Ikebana..anche il KITSUKE o arte della vestizione del kimono.

La difficoltà del KITSUKE sta proprio nel riuscire ad indossare il kimono da soli senza nessun aiuto...il che detto cosi' può sembrare facile ma per quel poco di mia esperienza limitata ad indossare un obi per fare iaido con un nodo ben fatto, piatto dietro alla schiena o una hakama posso immaginare che ci sia davvero da impazzire !

Nelle lezioni di KITSUKE oltre a come indossare correttamente il kimono e gli errori da evitare, viene data molta importanta a come indossare i numerosi accessori :


1. Tabi - i calzini bianchi da indossare prima del kimono.

2. Koshihimo - utilizzati per chiudere lo "juban" (sotto-kimono) and kimono, a lavoro ultimato non devono essere visibili.

3. Erishin - da posizionare per mantenere la forma nel ..come posso dire nel bordo del kimono dove c'è il collo .

4. Datejime - 2 differenti modelli.

5. Kohlin belts (two again). Sono di materiale elastico e mantengono nella posizione corretta il bavero (perdonate l'imprecisione dei termini) del nagajuban e del kimono .

6. Obi ita, o mae ita. Per mantenere in forma l'Obi, seguendo lo stesso principio, anche all'interno dell'hakama da uomo è inserito un pezzetto di plastica o legno dietro la schiena per fermare l'obi e i lacci dell'hakama e mantenere il tutto nella posizione desiderata nonostante il movimento.

7. Obi makura - un cuscinetto che supporta il nodo dell'obi.

8. Un altro obi makura.

9. Un cinturino - utilizzato per tenere temporaneamente (credo solo durante la vestizione) le pieghe dell'obi musubi.

10. Sanjyuu obi himo - himo significa laccio, corda (me lo ricordo perchè in kendo c'era men-himo che erano i lacci per legare la protezione alla testa) , ad ogni modo è un laccio particolare che semplifica il complesso modo per legare l'obi.

Insomma senza entrare troppo nello specifico, si ha già una panoramica della complessità di questa arte che diventa rito di vestizione anche nelle arti marziali o nel teatro.

Tuesday, February 14, 2006

MUSICA - ANCIENT di KITARO


Masanori Takahashi in arte Kitaro (nato il 4 febbraio 1953 a Toyohashi, in Giappone, da una famiglia di agricoltori shintoisti) è un noto musicista new age. Lo pseudonimo "Kitaro" deriva da un personaggio di una serie di cartoni animati giapponese.

In adolescenza, Kitaro maturò una passione per il soul e il rhythm & blues, e in particolare per Otis Redding,imparò a suonare la chitarra elettrica e si mise a viaggiare attraverso l'Asia (in Cina, Laos, Tailandia e India).

Tornato in Giappone, nel 1977 Kitaro intraprese una carriera solista, pubblicando due album che divennero presto oggetti di culto del popolo della new age: Ten Kai e From the Full Moon Story. Poco tempo dopo, attirò l'attenzione del pubblico internazionale componendo la colonna sonora della serie televisiva Silk Road.

Kitaro è una sorta di emblema dell'artista new age. "La natura mi ispira; io sono solo un messaggero. Per me, alcune canzoni sono come nuvole, altre sono come acqua". A partire dal 1983, Kitaro ringrazia Madre Natura ogni anno con uno speciale concerto sul monte Fuji o vicino a casa sua, in Colorado. Passa il plenilunio di agosto a suonare il suo tamburo Taiko, anche fino al punto di farsi sanguinare le mani. (accidenti !)

Probabilmente molti amanti del Giappone conosceranno meglio di me questo straordinario musicista, io devo dire che ho avuto il piacere di ascoltare uno dei sui CD (forse nemmeno il più famoso) : ANCIENT (nell'immagine riporto la foto della copertina) e devo dire che sono rimasto impressionato dalla profondità e dalla musicalità dei suoi brani.

"Ancient" è una curiosa raccolta di musiche che evoca alla mente storie di antichi popoli (Mesopotamia, Egitto, India, Cina e Giappone...) e fa rivivere suggestive emozioni in musica, un CD che si presta molto bene ad essere ascoltato come sottofondo per la lettura di un libro o altre attività rilassanti...insomma lo consiglio !

In attesa di ascoltare altro di questo bravissimo musicista (^-^), anzi se qualcuno di voi ha un album da suggerire...

Monday, February 13, 2006

ANIME - ALPS NO SHOJO HEIDI


Heidi - 1794
classico, 52 episodi

Forse uno degli anime più amati dal pubblico italiano e che sicuramente tutti conosceranno !

Heidi una bambina rimasta orfana dei genitori, viene affidata a una giovane zia che decide ben presto di scaricare la responsabilità portando la piccola sulle Alpi, in una graziosa baita dove vive come un eremita, lo scorbutico nonno.
L'impatto non è dei migliori: l'esuberanza delal bambina urta i nervi dell'anziano signore ma, con l'andare del tempo i due diventano inseparabili.

(molto bello a mio parere questo concetto sottolineato dall'anime di cedere un po' per uno e accogliere l'altra persona, per consentire anche fra persone di età e caratteri differenti un bellissimo rapporto di convivenza)

Un giorno però la zia torna nel paese di montagna per riprendersi la piccola e portarla con sè a Francoforte, città in cui Heidi dovrà fare da dama di compagnia a Clara, una ragazzina invada.
Le due fanciulle diventano in breve tempo molto unite tanto che grazie a Heidi e al giovane pastore Peter la ragazza riuscirà a recuperare l'uso delel gambe.

La serie a cui lavora il mago dell'animazione Hayao Miyazaki è diretta da Isao Takahata e supervisionata da Yoichi Kotabe sull base del romanzo di Johanna Spyri.

Ma voi la signorina Rottermaier (la zia) non ve la sognavate la notte nei peggiori incubi ? AHAHAHA .
Nell'immagine, la foto del 33 giri della sigla di Heidi cantata dalla mitica Elisabetta Viviani...già la sto fischiettando...

Friday, February 10, 2006

KOKESHI


Ecco l'ultimo tipo di bambole giapponesi che conosco: le kokeshi..almeno per queste credo non esistano spaventose leggende di crescita dei capelli ! Eheheheh...

Le bambole kokeshi sono di semplice costruzione, fatte di legno liscio con un corpo cilindrico e una testa rotonda, solitamente dipinte con motivi floreali o kimono .

Tradizionalmente le bambole kokeshi sono classificate in 10 categorie in base alla tecnica di assemblaggio, il taglio e la decorazione.

Devo ammettere che le trovo veramente carine !

Thursday, February 09, 2006

KAIRO


Molti sapranno che cos'è l'oggettino che ho postato in foto qua a fianco, per chi non lo sapesse si tratta di un utilissimo KAIRO, cioè un sacchettino che contiene all'interno (racchiuso in un involucro bianco) della polvere speciale di carbone che se agitata produce calore per un arco di tempo abbastanza lungo.

Esistono numerosi modelli di KAIRO, l'ultimo che mi ha inviato la mia carissima amica Ciko è dotato anche di un pezzetto di "velcro" adesivo per tenerlo sotto ai vestiti, in questo modo se si rimane all'aperto per molto tempo o in un luogo freddo si ha comunque una piacevole sensazione di calore (^-^).

In Italia non ho mai trovato un oggetto simile, tranne forse una volta in un negozio di "caccia e pesca" , ma è comunque poco diffuso rispetto a quanto avviene in Giappone !

Wednesday, February 08, 2006

LIBRI - Mente Zen (mente di principiante) di Shunryu Suzuki-roshi


Questo libro, assieme ad altri 2 che non ho ancora avuto modo di leggere, mi e' stato regalato a dicembre per il mio compleanno da una cara amica, l'intento era di leggere i 3 libri partendo da quello per "principianti" sino a quello più impegnativo..

Ho deciso quindi di iniziare da questo, ma cosa molto buffa dopo alcune pagine ho scoperto il significato della "mente di principiante" a cui faceva riferimento il titolo: si tratta della parola giapponese SHOSHIN, ed è una cosa tutt'altro che semplice ! SHOSHIN è una condizione necessaria per la pratica corretta dello Zen e delle Arti Marziali e consiste nel mantenere l'umiltà e la capacità di apprendere senza mai credersi già arrivati anche dopo molti anni di pratica o dopo aver raggiunto dei "gradi".

Credo sia un concetto che si applichi molto bene al variegato panorama marziale italiano dove spesso ci sono praticanti che basano la loro pratica sul raggiungimento dei "gradi" per poi poterne fare sfoggio esattamente come un vestito nuovo o una macchina sportiva; altri ancora pensano al raggiugimento del "grado" come una sorta di traguardo e una volta raggiunto ci si può sedere sugli allori...
Al contrario osservando il comportamento di alcuni grandi maestri giapponesi sono rimasto stupito da quanta umiltà un 9 DAN anziano possa mettere nella pratica ! Umiltà che va dal comprendere i limiti di un praticante meno esperto, umiltà che vuole dire pensare sempre e comunque di imparare da tutti senza mettersi su un piedestallo !

Umiltà che significa vedere un "grado" come un motivo in più per allenarsi e impegnarsi maggiormente, cioè un punto di partenza e non di arrivo.

Tornando al libro devo dire che mi sento di consigliarlo liberamente a tutte le persone interessate allo zen e alle arti marziali con il pregio di essere scritto semplicemente e in maniera diretta non come molti altri libri "del settore" troppo tecnici e incomprensibili.

Tuesday, February 07, 2006

MENKO


Oggi dedico questo post ad un'altra delle cose speciali che mi spedisce la mia cara amica Ciko ! Devo ringraziare la sua grande generosita' che mi permette di conoscere in modo divertente il vasto mondo della cultura giapponese !

Questa volta ho trovato niente meno che un pacchetto di carte per il MENKO .

Il "menko" e' un gioco tradizione giapponese che fanno i bambini, credo sia un po' il nostro equivalente delle biglie o delle figurine... Si gioca gettando una carta a terra e rivoltando l'altra carta che è a terra con la pressione del vento prodotto, se si riesce a rivoltarla si vince la carta.

Quelle che ho ricevuto io sono rotonde e riportano (come nella foto sx) immagini di famosi guerrieri samurai antichi, ma ve ne sono anche con le immagini dei giocatori di baseball o lottatori di sumo o personaggi degli anime.

Come si può facilmente intuire il menko non è solo un gioco ma anche un mezzo molto importante di socializzazione e racchiude lo spirito combattivo dell'antico giappone, è un modo amichevole di fare "battaglia" divertendosi (^-^) (fosse sempre possibile fare cosi' !)

Monday, February 06, 2006

MASUKOTTO NINGYO


Masukotto Ningyo

Le Imon Ningyo o Masukotto Ningyo (dal francese “mascotte”) erano bambole raffiguranti donne o ragazze che le donne giapponesi donavano ai soldati durante la guerra del Pacifico (dagli anni ’30 alle Seconda Guerra Mondiale).
Erano solitamente semplici, realizzate con scampoli di kimono o altri abiti e spesso scuole e associazioni, organizzavano corsi per insegnare alle ragazze a realizzarle.
Anche i piloti del Kamikaze Tokkotai spesso compivano il loro ultimo volo con la tenera compagnia di una di queste bambole.
Tutto questo inoltre pare collegarsi alla tradizione degli amuleti che solitamente i samurai portavano addosso (Omamori) ed alla concezione tipicamente giapponese (shintoista) secondo la quale anche le bambole hanno una loro “anima” chiamata Tamashi che è emanazione dello spirito di chi ha realizzato la bambola.

Friday, February 03, 2006

SETSUBUN


Il 3 febbraio si festeggia in Giappone la ricorrenza del "SETSUBUN", un giorno molto importante sul vecchio calendario lunare infatti secondo questo calendario un anno comincia dal 3 febbraio cosi oggi sarebbe in pratica capodanno!!

Tipica del setsubun e' la cerimonia del "mamemaki", che consiste nel tirare dei piccoli fagioli si soia(mame) a dei presunti "oni" (figure leggendarie paragonabili a orchi, mostri, ecc., in questo caso qualcuno con una maschera da oni) per scacciarli, gridando "Oni wa soto! Fuku wa uchi!", cioe' "Fuori gli oni! Dentro la felicita'!". Questo rito propiziatorio viene svolto nelle case e nelle scuole, dove di solito un adulto si traveste da oni e i bambini lanciano i fagioli.

Inoltre nella zona di Osaka c'e` l' abitudine di mangiare un grande FUTOMAKI-ZUSHI(Futoi = grosso, Maki (verbo Maku) = rotolare ) assieme a tutta la famiglia senza parlare, restando in silenzio fino alla fine dell'ultimo pezzo del sushi !

Thursday, February 02, 2006

KARAKURI


Un altro tipo di bambole estremamente interessante è rappresentato dalle Karakuri Ningyo: si tratta di bambole semi-automatizzate da sistemi meccanici in legno, corda e metallo: una sorta di precursori dei robot, particolarmente in auge dal 1700 circa, nelle Corti nobiliari, nei teatri, in alcuni festival religiosi.

La loro conoscenza è stata diffusa in Occidente anche dal manga Karakuri Circus di Kazuhiro Fujita che purtroppo non ho avuto il piacere di leggere.

Wednesday, February 01, 2006

KIMEKOMI-NINGYO


Oggi volevo continuare a parlare di bambole, però senza argomenti inquietanti eheheheh...

Uno dei tipi più interessanti e degne di nota è sicuramente il KIMEKOMI-NINGYO denominato cosi' in base alla tecnica di realizzazione:

Queste bambole sono realizzate utilizzando una base (la forma del corpo) realizzata con segatura di legno di Paulownia, compattata con una mistura di fibra di juta e colla di riso.

Questa forma di base ha delle scanalature che servono per posizionare i bordi dei lembi di stoffa (broccato di seta solitamente) che costituiranno il vestito della bambola.


La testa e le mani sono invece realizzate a parte e dipinte a mano (idem per i vari accessori: ombrelli, armi…).

L’origine delle bambole realizzate con la tecnica Kimekomi risale ai primi del 18 sec. e pare che il loro inventore fu un monaco del tempio di Kamo a Kyoto, chiamato Tadashige Takahashi, che realizzò delle bambole utilizzando avanzi di legno di salice e scampoli di stoffe utilizzate nelle festività religiose (kamo-ningyo).