
Recentemente ho condiviso un bell' allenamento con i compagni di pratica, e seguendo il suggerimento dell' insegnante ho voluto porre particolare attenzione ad un concetto che spesso c'è nell'arte marziale, si tratta di eseguire il kata o la forma con l'intenzione di attaccare, di colpire o di tagliare con veridicità, cioè di allenare le tecniche in 'irimi',il cui principio si dice sia stato colto grazie allo studio approfondito dell’Arte della lancia (Yari-jutsu).
Ma vediamo esattamente di cosa si tratta...l'ideogramma “iri” esprime l'idea di passare l'entrata della casa, di penetrarvi da soli o di essere invitati e comunque in generale di 'entrare' nello spazio avversario; "mi" invece riguarda il corpo nella sua fisicità proprio, letteralmente irimi si potrebbe tradurre come "mettere il proprio corpo nel corpo dell'avversario".
Per padroneggiare queste tecniche è palese quindi la necessità di allenare sia il tempo e la distanza che sviluppare una attitudine mentale all'attacco, alcune persone sono naturalmente portate alle tecniche irimi, cioè trovano facile inserirsi in un attacco e proseguire oltre quasi a travolgere con il proprio KI l'energia dell' avversario per altre persone invece questo lavoro va fatto progressivamente lavorando sulla morbidezza, sul sentirsi a proprio agio quindi con la mente calma, osservando bene i movimenti dell' avversario per non esserne sorpresi e quindi avere il tempo necessario per "entrare".
In conclusione seguendo il metodo della lancia, irimi è utilizzato per esprimere l'azione di penetrare vittoriosamente sino all'interno della guardia di un avversario armato di un'arma più lunga della propria quando si è armati (magari di una spada) o anche quando si è disarmati.