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Tuesday, December 18, 2012

OZENZAI

Se in questi giorni avete freddo, potete provare a scaldarvi con il dolce tradizionale consumato in inverno in Giappone: l' ozenzai.

Si tratta di una zuppa calda di fagioli dolci azuki, molto spesso servita con l’aggiunta di mochi di riso...sembra invitante che ne dite?

Thursday, December 13, 2012

DELLA SOFFERENZA e DEL LASCIAR ANDARE

Secondo le arti marziali tradizionali, la sofferenza è componente essenziale dell' allenamento, oggi questa parte viene praticamente rifiutata dagli allievi ed evitata dagli insegnanti che altrimenti dovrebbero chiudere le lezioni, i corsi. Lezioni che oramai come la politica delle grandi catene di palestre ad intrattenimento insegnano, devono invece essere divertenti, e fornire al cliente pagante tutto quello che si aspetta, insomma alla fine una sorta di grande gioco.

Intendiamoci per sofferenza non intendo niente di trucido, ma semplicemente lo spingere le persone al limite e oltre, il mettere il praticante nella condizione di avvertire la stanchezza o il fastidio fino a quando si lascia andare.

Ecco cosa possiamo imparare da questo tipo di allenamento, se rifiutiamo a priori anche solo l'idea che possa essere impegnativo o faticoso, davanti alle difficoltà e alle sofferenze che la vita infligge reagiremo chiudendoci, non imparando nulla, cercando di fuggire e basta, ma davanti ad alcune cose la fuga non è consentita ed allora da tutto questo nasce un senso di rabbia e frustrazione che possiamo leggere nelle persone di oggi semplicemente incrociandone gli sguardi. Quanta irrequietezza mal celata, quanto vittimismo, quanto egocentrismo.

Ma se, stando seduti in seiza sentiamo dolore...piano piano arriveremo ad un punto in cui saremo in grado di lasciare andare, di essere morbidi, di allentare i muscoli e le tensioni nervose...la pratica costante di questo ci farà acquisire la medesima capacità quando incontreremo un dolore dell'animo.

Ricordiamoci che il dojo, è un ambiente protetto, dove allenare il fisico (cosa più semplice) per educare la mente (cosa più ardua)...

Tuesday, December 11, 2012

XIN XU - IL VUOTO DEL CUORE

Come molti amici che studiano il giapponese sapranno, l'ideogramma qua accanto è quello di cuore, Xin in cinese, Shin in giapponese (le assonanze della pronuncia sono notevoli...).

Se osservate la forma dell' ideogramma non è difficile notare la differenza con la stilizzazione occidentale (simbolo 'chiuso'), questo appare invece come qualcosa di 'aperto' come una tazza, una ciotola anzi, in cui le cose entrano ma escono anche per far si che la ciotola non sia mai satura.

Secondo la medicina tradizionale cinese, il cuore, organo importantissimo associato alla figura dell' Imperatore è la sede dello Shen o Essenza Vitale, è quindi il centro dell' individuo e la sua guida.

Ecco quindi come appare importante il fatto che per restare in buona salute non dobbiamo trattenere troppe cose nel cuore, e cioè cercare lo stato di Xin Xu (Vuoto del Cuore), una condizione di attenzione costante a ciò che ci accade (non sono chiuso ai cambiamenti, alle novità) ma che non si attacca a nulla (cerco di non avere aspettative nè ansie o desideri) e sono anche il grado di lasciar andare le cose che mi hanno fatto soffrire. Solo cosi' il Ministro del Cuore (sempre per restare in tema di MTC) potrà portare i suoi 'rallegramenti' a tutto il corpo :)

Aggiungo un ultima cosa...molto spesso questo viene frainteso a mio avviso con il dimenticare ,ad esempio il male ricevuto, un tradimento, il che è in netto contrasto con la consapevolezza che invece un individuo ben equilibrato deve avere...ora se da un lato è vero dobbiamo lasciar andare le cose e quindi dal punto di vista pratico cerchiamo di evitare di 'rimuginarci', dall' altro non dobbiamo nemmeno perdere ciò che una esperienza (anche negativa) ci ha dato, visto che bisogna far tesoro di tutto imparando anche dagli errori (l'errore può anche essere quello di esserci fidati della persona che non lo meritava).