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Monday, May 02, 2011

FILM - KUNG FU WING CHUN



Tempo fa presi questo DVD cinese che narra la storia della nascita del kung fu stile wing chun, non sto a riportarvi per intero la storia perchè vi sono numerosi siti in rete che spiegano la nascita di questo bellissimo stile di kung fu vi accennerò solo che il fondatore era una donna, una monaca e già da questo si può intuire l'originalità di questo stile estremamente efficace che non si basa sulla forza o sulla possenza fisica...

Il film che ho visto in cinese con sottotitoli in inglese è davvero ben realizzato, spiritoso quanto basta per non guastare l'atmosfera dei combattimenti, gli attori molto capaci...se siete appassionati di kung fu o praticate come me questa bella arte marziale non esitate a prenderlo vale la pena :)

Thursday, April 28, 2011

PUBBLICITA' (^O^) Y



Due anni fa, una mia cara amica di pratica spinta dal suo Sensei decise di intraprendere l'arduo compito di aprire un Dojo di kenjutsu, dopo notevole impegno per trovare il luogo adatto in una città caotica e business-oriented come Milano ebbe la fortuna di incontrarsi con i gestori del centro Funakoshi, luogo storico per l'insegnamento del karate-do e dello yoga.

Il Dojo cresce bene ed è frequentato da parecchie persone dai 13 ai 50 anni che praticano in armonia e serenità, mi sento quindi di fare un po' di pubblicità alla struttura, se vi va di provare qualche lezione gratuita andate a trovarli di mercoledi' dalle 19.30 alle 21.00.


KEN BU KAN DOJO
presso
FUNAKOSHI CLUB
Milano, P.le Nizza, 5 - Tel.: 02 6887171 - Cell.: 349 2403166

Wednesday, April 27, 2011

三磨の位 SANMA NO KURAI


Una delle scuole più antiche e famose di kenjutsu, la Yagyu Shinkage-ryu (柳生新陰流) aveva individuato questo termine SANMA NO KURAI che letteralmente significa '3 livelli di politura o affilatura' (riferiti alla lama della spada) per indicare i 3 livelli di apprendimento differenti di uno spadaccino.

Il praticante di spada viene paragonato ad una lama da rendere sempre più affilata ed efficace, mi piace questo paragone rende bene l'ida del reale lavoro che dobbiamo fare su noi stessi durante la pratica, in realtà non dobbiamo infatti 'aggiungere' ma 'togliere' abbandonare pesi (mentali) man mano che cresciamo.

Ma vediamo quali sono questi 3 livelli:

1. Narau (習う) – imparare, il processo di acquisizione delle informazioni, quindi andare a lezione, osservare attentamente le spiegazioni del Sensei e osservare i Sempai. Raccogliere materiale, a questo livello viene anche la voglia di documentarsi con libri, riviste, o nei tempi moderni 'navigare' in rete...

2. Keiko (稽古) – praticare, è il momento della 'quantità' bisogna cioè praticare più ore possibili per trasformare le nozioni in abilità pratica, non si sente più cioè con la testa ma con il corpo, questo è senz'altro l'ostacolo maggiore che abbiamo oggi perchè in parte una volta raccolte le informazioni si pensa già di sapere tutto e in parte perchè non si desidera più fare fatica e ogni piccola difficoltà ci fa demordere. Questo è uno dei motivi per cui oggi le arti marziali non sono più 'di moda' : ci si iscrive si acquista il doppio del necessario e poi non si viene più a lezione...

3. Kufu (工夫) – ottenere la profonda conoscenza, essere dentro all' arte e tendere alla perfezione, è la fase della 'qualità' e data l'elevata difficoltà che presenta a mio avviso deve essere un po' l'unione del punto 1 e 2 più qualcosa ancora che in questo momento non ho afferrato...

Wednesday, April 20, 2011

BUONA PASQUA





Buona Pasqua e Felice Festa di Primavera, il Samu si ritira per qualche giorno a romper uova di cioccolata....
eh bhè mica sempre si deve solo praticare eheheh

SAGGE PAROLE...



L'azione più potente che si possa compiere è cedere. Occorre maggior forza per non reagire ad una situazione negativa che per reagire e alimentare la negatività.

Friday, April 15, 2011

TAITO


Taito (tai-to) è un comando che viene dato durante le lezioni di spada giapponese, più spesso a kendo, nel kenjutsu si sottointende nell' atto stesso di prendere il kamae, la guardia base.

Taito potrebbe essere tradotto come 'indossare la spada' e cioè posizionare la spada a fianco all'altezza dell' obi (cintura) con il pollice che controlla la tsuba (elsa) con la tsuka kashira (il fondo dell'impugnatura della spada) davanti al seika tanden a protezione, il braccio rilassato e in una posizione naturale.

La tsuka kashira alla fine è un po' il nostro unico scudo, diversamente da altre culture in quella giapponese non esisteva uno scudo per i guerrieri samurai e quindi questo particolare riveste notevole importanza anche perchè la posizione della tsuka kashira è quella che prenderà la lama una volta sfoderata.

Tutta l'operazione di taito lascia intendere anche una preparazione mentale però non solo fisica, ci si prepara idealmente al duello, al kata, alla dimostrazione e quindi ci vuole grande concentrazione e uso dell' intenzione. Molte volte vediamo persone che si mettono in guardia in modo distratto e questo non è un buon inizio !

Come ho già scritto nella spada giapponese e nella vita di tutti i giorni non perdiamo attenzione per le piccole cose, i piccoli gesti, questo aiuterà anche per evitare di cadere nella routine.

Monday, April 11, 2011

LOTTA A TERRA



E' da poco che ho iniziato a studiare lotta a terra, a mio avviso insegna moltissimo:

Se cadi a terra non è detto che questa situazione sia sempre svantaggiosa, se sei in basso puoi tirare giù l'avversario.

Con la calma della mente possiamo ribaltare facilmente le situazioni a nostro vantaggio.

Risparmiare energia, non disperderla dibattendosi inutilmente.

Imparare ad osservare le cose da un'altra prospettiva.

Segui il principio di JU cedevolezza, una cosa rigida si rompe una flessibile si adatta.

Dovremmemo applicare di più la lotta a terra nella nostra vita quotidiana...

Wednesday, April 06, 2011

LIBRI - LA CALMA di Chuang-Tzu


La calma
la quiete del saggio non è semplice inerzia; egli è quieto perchè accoglie tutti.


Il prezioso insegnamento di uno dei più grandi padri della cultura e del pensiero cinesi.
Fondatore, nel IV secolo a.C. , della filosofia taoista.
Come conquistare la calma dello spirito, mantenere un mondo di pace e recuperare l'armonia cosmica oltre la superficie dei conflitti.
Storie divertenti, dialoghi paradossali, favole e sentenze in un capolavoro letterario di ironia e arguzia che arriva dritto al cuore e alla mente dei lettori.


Proprio oggi ho iniziato a leggere questo libro, spero di trarre un buon insegnamento mi piace molto il concetto di calma come accoglienza, come non-contrapposizione che è invece l'esatta cosa che vediamo ogni giorno davanti ai nostri occhi, purtroppo non si sa più accogliere le persone, sembra più facile opporsi e allontanarle...

Tuesday, April 05, 2011

WA



L'ideogramma che vediamo accanto è quello di WA che significa pace, accordo o armonia.

A mio avviso componenti indispensabili per vivere serenamente sia la quotidianità che l'arte marziale, ultimamente molto spesso mi trovo a pensare che la vita di ogni giorno sia insita nell' arte marziale e viceversa, sento sempre di meno quel confine tra quando vesto con tshirt e jeans a quando indosso keikogi e hakama...

Di conseguenza praticare senza pace e armonia o comunque in un ambiente poco sereno mi risulta veramente difficile...perchè alla fine la domanda sorge spontanea: perchè praticare ?
Per essere più forti e dominare gli altri ? Per un grado, un riconoscimento che nutra la nostra autostima ?

Ognuno troverà una sua risposta, non sta a me giudicare quale sia il motivo giusto per percorrere il Do o Dao, posso dare la mia risposta, personalissima:
pratico per divertirmi, per stare bene con me stesso e con gli altri, qualcuno potrebbe giudicare scandalosa la mia risposta, o i miei intenti poco seri e lontano dall'idea di Budo come sofferenza.

Per noi occidentali l'arte marziale è sofferenza, ci piace pensarla cosi', siamo stati bombardati da film dove mostrano come l'arte marziale sia sangue e dolore, cresciamo in bravura facendoci dei nemici da cui poi dobbiamo difenderci, ma siamo sicuri che sia veramente cosi'?

Tempo fa ebbi la fortuna di conoscere un uomo, un grande Maestro di spada, ma al di la della sua bravura tecnica quello che io ricordo di lui, quello che più mi ha toccato è stata la GIOA di praticare insieme e quello che era l'emanazione della sua pratica era AMORE verso chi si accostava a questa disciplina, non timore che qualcuno lo depredasse della sua conoscenza.

E' utopia voler ripercorrere questa via?

Tuesday, March 29, 2011

LIBRI - Figlie della Cina di Bamboo Hirst



Sempre dal piccolo circuito di bookcrossing di un negoziante della mia zona, ieri pomeriggio ho scovato questo libro che ha subito attirato la mia attenzione, si tratta di un saggio sulla condizione della donna nella Cina antica, durante il periodo di Mao fino ai giorni nostri, interessante spaccato sociale scritto in modo semplice e scorrevole, vi posto una breve sinossi raccolta in rete:

"Figlie della Cina, degli Han, di Confucio, della Rivoluzione, le donne cinesi hanno dovuto percorrere un lungo cammino per conquistare la loro dignità di donna, per combattere quella tradizione che le voleva esseri inferiori,passivi strumenti del piacere o semplici fattrici di una discendenza possibilmente maschile. "

Wednesday, March 16, 2011

SAMURAI del 2000



Si parla spesso tra gli appassionati di Giappone della figura del Samurai, tutti coloro che praticano arti marziali giapponesi hanno avuto modo di conoscere le gesta di questi incredibili guerrieri del passato animati da uno spirito che oggi ci appare molto spesso come un ricordo.

Tuttavia ieri sera seguendo, come molti di voi immagino, le vicissitudini del sisma che ha colpito il Giappone sono realmente rimasto impressionato dalla notizia di 50 ingenieri che consapevoli del pericolo, stanno lavorando presso la centrale atomica di Fukushima assorbendo dosi di radiazioni pericolose per la loro salute.

Penso a questi eroi silenziosi, e non posso fare a meno di paragonarli a quei samurai del passato, soprattutto ricordando l'origine della parola stessa 'colui che serve' e loro il Giappone lo stanno servendo a costo della loro stessa vita.

Paragonando questo gesto alla grettezza e all' insensibilità della società in cui viviamo veramente sono rimasto toccato...

Monday, March 14, 2011

BUNKAI 分解


Il termine bunkai è formato da due kanji che significano rispettivamente “porzione” e “slegare” e indica l' applicazione reale che molto spesso si cela nel gesto codificato (kata).

Ad un certo livello della pratica si rende necessario ,proprio per migliorarsi, capire la motivazione alle volte apparentemente poco chiara di un gesto, di una tecnica anche per poterlo eseguire nel suo pieno significato e non ripetere una sequenza 'vuota'.

Questo tipo di allenamento si è reso necessario anche perchè soprattutto i koryu antichi nascondevano volutamente la vera applicazione rivelandola solo ai propri adepti, a coloro che avevano eseguito cioè il keppan, il rituale con il quale un allievo si legava in modo fedele ad una scuola.

Tale metodo di allenamento richiede comunque una grande attenzione perchè portare realmente una tecnica su un compagno potrebbe procurare dei danni fisici quindi è richiesta una grande serietà e esperienza.

Friday, March 11, 2011

SOLIDARIETA'



Un pensiero a tutti gli amici giapponesi che in questo momento sono in gravi difficoltà a causa del forte terremoto che si è abbattuto sull' isola.

In rete si trovano parecchie notizie con aggiornamenti sulla situazione.

Tuesday, March 08, 2011

PROVERBIO GIAPPONESE



Dietro al successo d'un uomo si cela spesso una donna.

Proverbio Giapponese


Mi auguro solo che nel 2011 non si parli più di uomini o donne ma di esseri umani con pari diritti e dignità, un abbraccio a tutte le lettrici e le compagne di pratica.

Thursday, March 03, 2011

ENZAN NO METSUKE - 遠山の目付け



Esiste una espressione in giapponese 'Enzan no Metsuke' che indica l' importanza durante un combattimento di avere una visione d'insieme e non di una singola parte dell' avversario.

Ad esempio se faccio kendo non dovrò fissare la shinai dell' avversario, o se faccio sparring non devo concentrare il mio sguardo, la mia intenzione verso un unico punto, un braccio, una gamba, altrimenti incasserò un sacco di colpi e basta (sperimentato)eheheh...addirittuta dovrei proprio osservare l'avversario e tutto il resto dell' ambiente circondante in questo modo posso avere una visione d'insieme e muovermi con l'avevrsario senza essere colto di sorpresa.

Credo che questa espressione ben si applichi anche nella vita di ogni giorno, dovremmo "guardare più spesso la montagna lontana" ed essere lungimiranti piuttosto che restare aggrappati ad un particolare perdendo tutto il resto...in tal senso le arti marziali ci aiutano ad avere una visione più ad ampio respiro della vita.

Wednesday, March 02, 2011

SUSO SABAKI



In tutte quelle arti marziali dove si utilizza l'hakama (kendo, iaido, kenjutsu, aikido...) sorge il problema almeno inizialmente di muoversi con dimestichezza indossando questo capo, problema che si amplifica nel momento in cui si deve scendere a terra o per prendere una guardia o per sedersi in seiza.

Esiste un gesto che si chiama 'suso sabaki' e che indica proprio lo spostamento (inteso come l'utilizzo della mano di taglio) dell' orlo dell' hakama con un rapido gesto (vedi immagine accanto) per spostare i lembi dell' hakama evitando cosi' di sedersi sopra o di inciampare quando ci si rialza.

Tuttavia ricordo che in una occasione il mio vecchio Maestro di spada giapponese ci disse che questo gesto comunemente utilizzato poteva essere interpretato come un gesto tracotante o addirittura maleducato, e suggeriva quindi di spostare i lembi dell' hakama in modo più discreto senza utilizzare la mano ma buttando velocemente il peso del corpo prima in avanti e poi indietro questo oscillamento provoca quindi uno spostamento dei lembi dell' hakama e se si calcola il momento giusto per scendere in seiza si ottiene il medesimo risultato finale...

Ammetto però che è abbastanza complicato (-.-)' e bisogna ripeterlo un sacco di volte prima di riuscire...

Tuesday, March 01, 2011

COLTIVARE LA PRATICA



E iniziamo con un post fresco e primaverile (anche se le temperature non ne voglion sapere di risalire) il nuovo mese di Marzo.

Ieri sera ho avuto un allenamento molto profiquo e piacevole non solo dal punto di vista puramente tecnico ma anche per lo scambio di energie tra compagni di pratica da parecchi anni.

Ogni tanto c'è questa piacevole abitudine di ritrovarsi, si lasciano da parte magari le incompresioni e gli screzi del passato e si fa tutti un passo di avvicinamento verso l'altro per interagire con lui, perchè forse questo insegna il Budo più di tutto...

E quando alla fine ci si ritrova, forse in pochi, dopo la pratica per una bevuta e un consueto scambio di opinioni appare evidente di come, passato l'innamoramento iniziale nei confronti di un' arte marziale, sia necessario coltivare l'amore per la pratica con la stessa attenzione con cui potremmo curare un fiore prezioso.

Con il passare degli anni si vedono molte persone che si perdono per strada, forse perchè si pongono obiettivi troppo pretenziosi da cui ne deriva la frustrazione per il mancato raggiungimento, o forse perchè l'innamoramento iniziale era solo una momentanea infatuazione, oppure perchè sul tatami si incontrano sensei, sempai e kohai che sono esseri umani con tutti i loro difetti e debolezze e non si riesce ad andare oltre.

Invito tutti i praticanti di arti marziali a riflettere su questo e ad essere "disponibili" solo cosi' sarà possibile apprendere non solo un bagaglio tecnico , ma anche lasciare che l'arte marziale agisca dentro di noi rendendoci persone migliori, forse è questa la sostanziale differenza tra la pratica in un Dojo dai tatami logori e un Fitness Center di ultima generazione.

Wednesday, February 23, 2011

SHIKO DACHI - 四股立



Praticando arti marziali tradizionali quali il sumo, il karate o anche il kenjutsu possiamo incontrare alcune guardie base che mantengono questa postura chiamata anche posizione a cavallo perchè potrebbe ricordare un cavaliere in sella.

Come mostrato dall' immagine shiko-dachi si ottiene abbassando il baricentro del corpo che resterà esattemente al centro della figura per aumentare la stabilità e la potenza e portando i piedi con la punta verso l'esterno a 45° per garantire spostamenti rapidi in tutte le direzioni.

Apparentemente scomoda questa postura può essere allenata con il tempo per arrivare a trovarla naturale e rinforzare i muscoli delle gambe.

Monday, February 21, 2011

CIAMBELLINE GIAPPONESI



Guardate che meraviglia...è la vetrina di un negozio a Osaka di ciambelle preparate secondo il metodo giapponese (mi pare di riconoscerne qualcuna al tè verde fra quelle visualizzate nel sito...).

Voi che ne dite non vi fanno venire l'acquolina in bocca? BAVVV

ps. la 'colpevole' di questa tentazione è la mia amica Ciko che mi manda queste foto !!!



Wednesday, February 16, 2011

FA JIN(G) 發勁



Oggi un post un po' 'pretenzioso' forse, parlare di fajin non è cosa semplice soprattutto se ancora non lo si è acquisito a pieno, ma almeno qualche info che proviene da scritti trovati qua e la, conditi un po' di esperienza personale marziale ve la voglio passare chissà che non sia utile in qualche modo, ma andiamo con ordine.

Fajin (dal cinese 發勁 che significa Emettere l'energia o lanciare l'energia), è un termine delle arti marziali cinesi a volte reso come forza esplosiva. È una parola cinese che si compone di due ideogrammi:

* 发 (Fa) che il dizionario traduce con inviare, spedire, mandare, lanciare, sparare o manifestarsi all'improvviso;
* 劲 (Jin o Jing) con forza, vigore, energia,forte, robusto, vigoroso.



Visivamente l'effetto che possiamo vedere in alcune dimostrazione è che quando l'avversario viene colpito utilizzando questo tipo di forza interna viene praticamente spostato nello spazio in modo più o meno spettacolare (c'è da dire anche che in giro vi sono parecchi ciarlatani che in accordo con gli allievi si prodigano in dimostrazioni pilotate, quindi occhio a non credere a tutto quello che vedete, provate al massimo chiedete di poter 'sentire' questa forza).

Ma come è possibile tutto questo? Esiste una spiegazione che secondo me è espressa molto bene dall'immagine sopra: se utilizzo una forza di tipo progressiva per intenderci (es. immaginate di contare da 1..2..3 fino a 100) diretta su una superficie di contatto molto ampia di sicuro non otterrò fa-jin perchè la mia forza verrà in qualche modo dispersa su un'ampia superficie; esprimendo invece una forza di tipo esplosivo (1...100 subito) concentrata in un punto solo posso ottenere il fa-jin.

Nel tipo di kung-fu che pratico questo si ottiene facendo movimenti sempre meno dispersivi, meno ampi e cercando di muoversi con leggerezza evitando di pesare quando sono a contatto con l'avversario e mentalmente utilizzare l'intenzione (YI).

Ovviamente questo sarà un lavoro di parecchi anni non penso che il fa-jin si ottenga cosi' facilmente eheheh e forse non sono nemmeno riuscito a trasmettervi più di tanto questo concetto, ma spero ne abbiate almeno colto l'essenza anche se solo per un attimo, esattamente come per il fa-jin alle volte si percepisce una sola volta e per un attimo, ma già questo è un buon traguardo.

Monday, February 14, 2011

S.VALENTINO



Non amare è un lungo morire.

(Wu Ti)


ps. vale anche per i Samu più 'duri' eheheheh

Friday, February 11, 2011

ANIME E MANGA - Kaze no sho



Il libro del vento (Kaze no sho)
di Taniguchi Jiro, Furuyama Kan

Settimana scorsa ho acquistato in fumetteria questo mono-volume decisamente sfizioso, si tratta di un libro a fumetti edito da Planet Manga, la storia è decisamente interessante, i disegni forse un po' semplici (per chi è abituato allo stile di 'Vagabond')sono comunque gradevoli, lo consiglio a tutti gli amanti del genere 'cappa e spada' storico.

Vi posto una breve sinossi dell'opera:

"Il Libro del Vento" (in originale "Kaze no sho") racconta la storia di un personaggio realmente esistito, Jubei Yagyu, un samurai al servizio dei Tokugawa, nel 1649 impegnato nel difendere un importante libro contenente informazioni segrete che potrebbero far crollare lo shogunato Tokugawa, in perenne conflitto con le forze fedeli all'imperatore. Il tratto pulito e preciso di Jiro Taniguchi (1947) ben si sposa con le atmosfere del Giappone medievale e con i continui duelli di questa storia. Dal canto suo, i testi di Kan Furuyama (1943) riescono a narrare contemporaneamente la storia di un uomo e quella di un periodo, che fu ricco di sotterfugi e dissidi interni al potere.

Monday, February 07, 2011

EVENTO CAPODANNO CINESE



12 febbraio
15:00-18:00 Piazza Duomo, Milano Sfilata Spettacolo, Danza del drago e leone, Danza dei tamburi, Musica tradizionale cinese.


ps. come sempre il ritardo negli eventi culturali a Milano si festeggerà il Capodanno cinese con una settimana di ritardo...per la serie meglio tardi che mai !

Wednesday, February 02, 2011

JU



La foto qua accanto riguarda tutte le armi differenti utilizzate nel Kobudo di Okinawa, tra queste potete notare addirittura un remo !

Nei koryu antichi era infatti essenziale saper combattere in ogni situazione e terreno, e dimostrare una versatilità tale da poter utilizzare qualunque arma nel momento giusto.

Flessibilità quindi come sopravvivenza, il celebre spadaccino Miyamoto Musashi scrisse :
Quando si è addestrati all'uso di più armi si ha il vantaggio di poter scegliere la più confacente a seconda del momento o delle circostanze

Anche il ryu di kenjutsu che studio io, il Katori Shinto prevede un addestramento di katana, bo, naginata, ryoto, kodachi, yari...quindi si deduce che le parole di Musashi erano profondamente sagge, ma oggi a cosa di serve essere flessibili ?

Credo che attualmente la morbidezza, la cedevolezza (JU) sia una delle doti più rare e più difficili da coltivare, tuttavia come all'epoca serviva per sopravvivere oggi serve per vivere senza farci schiacciare dallo stress e dai malesseri quotidiani, impariamo quindi a coltivarla, prima al Dojo che è sempre un ambiente protetto e poi proviamo a condurla nella vita di tutti i giorni, otterremo enormi benefici anche per la nostra salute.

Monday, January 31, 2011

FILM - 魔俠傳之唐吉可德 Don Quixote (2010 film)



Ieri ho avuto modo di vedere questo film cinese (purtroppo senza sottotitoli in inglese !!!) che narra curiosamente le gesta del celebre personaggio di Miguel Cervantes.

Il film ha una grafica molto avanzata, è stato presentato in ottobre 2010 a Hong Kong come primo film cinese realizzato interamente in 3D con effetti da cartoon (sono stati utilizzati tecniche ed equipaggiamenti del film "Ice Age").

Diretto e prodotto da Ah Gan in patria ha incontrato grande favore di pubblico mentre personalmente non l'ho trovato entusiasmante...insomma un film che basa tutto sugli effetti speciali e una trama insolita per la cultura orientale mi è sembrato un po' un azzardo non troppo bene realizzato alla fine.

Friday, January 28, 2011

POESIA



Poesiola tra i monti

Dal pendio dei monti vedo venire della nebbia,
Nel mezzo del bambù intravedo il sole che cala.
Gli uccelli dal bordo del tetto si levano e prendono il volo,
Le nubi che arrivano escono fuori dalle finestre.


Wu Jun


Perchè troppo spesso ci dimentichiamo di quanto sia bello perdersi osservando la natura presi dal troppo correre e dagli affanni quotidiani, e ricercare il bello anche in una semplice poesia.

Monday, January 24, 2011

ANIME E MANGA - CAPPUCCINO



Ho letto questo gradevole e interessante manga di Wataru Yoshizumi, il titolo "Cappuccino" c'entra alla fine veramente poco nell' ambito della storia visto che la bevanda tanto amata dai giapponesi si cita solo inizialmente e poi scompare per far posto all' intreccio di sentimenti di questo josei (manga rivolti ad un pubblico femminile adulto dove sono evidenziati problemi della vita delle donne in Giappone) della stessa autrice di Marmalade Boy.

Il manga da un lato affronta le tematiche della “coppia di fatto” in un Giappone moderno ma ancora fatto di arcaici perbenismi e ristretti tabù e dall' altro lo scottante tema del tradimento e i problemi di una coppia di ragazzi giovani alle prese con la convivenza.

E' una lettura fresca e scorrevole che nel complesso ho gradito anche perchè si tratta di un volume unico autoconclusivo da leggere tutto d'un fiato.

FILM - NINJA ASSASSIN



Questa settimana sono rimasto a letto causa influenza, diciamo che un periodo di stacco dalle varie attività non è sempre una cosa negativa.

Tempo fa avevo visto i promo al cinema di questo film del genere 'spettacolare' e poi non avendo avuto modo di vederlo mi sono fatto tentare di acquistarlo usato in un negozio di noleggio video..

Non che mi aspettassi molto, un buon film di azione, veloce, sapevo che l'attore principale era una star coreana e niente altro.

Ieri sera ho avuto modo di visionarlo...e non mi ha particolarmente convinto, splatter all' inverosimile è un film che alla fine non mi ha dato nulla di particolare..

Vi posto comunque la trama, nel caso foste appassionati del genere:

Fin da piccolo, Raizo è stato addestrato all'arte dell'assassinio dal clan Ozunu, che lo ha adottato quando era ancora in fasce. Per Raizo sembra non esistere niente di più importante della vita nel clan, nonostante i duri allenamenti del capoclan, Ozunu (Shō Kosugi).

Tutto cambia quando Kiriko, una discepola del clan sentimentalmente legata a Raizo, decide di abbandonare il clan e per questo viene giustiziata da Takeshi (Rick Yune), compagno di addestramento e rivale di Raizo. Da quel momento il giovane non ha più pace: dopo la sua prima missione ufficiale, gli viene ordinato di giustiziare un'altra discepola per lo stesso motivo, ma in quel momento decide di tradire il clan e fugge via.

Contemporaneamente, l'agente dell'Europol, Mika Coretti (Naomie Harris), sta indagando su una serie di omicidi a sfondo politico e su un giro di denaro sporco, le piste - anche se non correlate tra loro - sembrano portare al Clan Ozunu.

Mika, per conto del proprio capo Ryan Maslow (Ben Miles), disarchivia alcuni file top secret riguardanti il clan; ed è lì che si viene a sapere della corruzione presente nelle più alte sfere governative. Un gruppo di ninja viene spedito ad assassinare Mika, ma Raizo interviene per salvarla.

Informato dell'accaduto da Mika, Maslow riesce ad arrestare con uno stratagemma Raizo ed a tenerlo prigioniero in un bunker per qualche ora, dopodiché i ninja del clan Ozunu prendono d'assalto il luogo. Raizo e Mika riescono inizialmente a scappare, ma i ninja li ritrovano e portano Raizo alla base segreta del clan, in un luogo sperduto sulle montagne.

Grazie al trasmettitore che Mika aveva nascosto addosso a Raizo, l'Europol localizza la base del clan e la prende d'assalto. Dopo aver ucciso il capo del clan nel combattimento finale, la vita di Raizo può finalmente ricominciare, anche se il dolore per la perdita di Kiriko non lo abbandonerà mai.

Wednesday, January 12, 2011

FUROSHIKI - evento



Per tutti gli appassionati del Giappone segnalo questo evento a Milano presso la Libreria Azalai.

LIBRI - L'ULTIMA CONCUBINA di LESLEY DOWNER



Sempre nel circuito di book-crossing dove avevo preso il libro di Banana Yoshimoto che ho già terminato ho preso anche questo "romanzo storico" ambientato in Giappone.
Diciamo che non mi aspetto granchè leggerò il libro come un intrattenimento sui mezzi pubblici, spero non si tratti di un'opera troppo banale...

Vi lascio due note sull'autrice:

Nata da madre cinese, fin da piccola è cresciuta in una casa piena di libri sull’Asia. Ma è il Giappone, non la Cina, il Paese che ha conquistato il suo cuore. Dopo averlo visitato per la prima volta nel 1978, ci si è fermata per quasi quindici anni. Ha presentato programmi sulla cultura e le tradizioni giapponesi per la BBC e Channel 4 e ha scritto diversi saggi, grazie ai quali ha vinto numerosi premi. Per Piemme ha già pubblicato Geisha: storia di un mondo segreto (2002), considerato uno dei libri più autorevoli sull’argomento, e L’ultima concubina (2008), tradotto in venticinque Paesi. Attualmente vive tra Londra e New York, con frequenti puntate a Tokyo.


E una breve sinossi del romanzo:

"L'ultima concubina" è il primo romanzo di Lesley Downer, e narra delle vicende di Sachi, ragazza dall'incredibile bellezza che vive nel semplice villaggio di Kiso, trascorrendo una vita ordinaria, amata dai genitori adottivi che gestiscono una bella locanda in cui si fermano i viaggiatori importanti. Fino a che la giovane moglie dello shogun non decide di portarla a palazzo come sua ancella. Sachi cambierà vita, arrivando a divenire concubina dello shogun, uomo giovane e amabile. Ma la vita le riserva ben altre gioie e dolori, in un Giappone sull'orlo di un cambiamento che non gli permetterà più di essere lo stesso.

Il Giappone delle corti imperiali, con i suoi misteri, riti e tradizioni, di colpo spazzate via in quel 1868 di grandi rivoluzioni, battaglie e cambiamenti. Con gli occhi di Sachi, prima orfana e contadina, poi ultima concubina dello Shogun, viviamo lo sfarzo della corte, la sua magnificenza e il suo declino.


Tuesday, January 11, 2011

Dojo Yaburi - 道場破り



Dojo Yaburi, ( 道場破り), o sfida di dojo, era una antica pratica (che oggi spesso ricorre in film, anime e manga) secondo cui uno sfidante si recava in un Dojo e sfidava il Sensei ,precisamente la sfida al Sensei poteva essere lanciata nel momento in cui venivano sconfitti i due allievi di più alto grado.

Questo non solo per misurare la propria forza ma piuttosto per sconfiggere il Sensei e umiliarlo allo scopo di “rubargli” quindi gli allievi, dimostrando di essere più forte o di avere tecniche migliori.

C’è da dire che comunque le persone che lanciavano queste sfide non erano ben considerate ma al contrario erano classificati come vandali, e si cercava in qualche modo di rifiutargli l’accesso al Dojo.

Alle volte resto meravigliato della carica combattiva che mostravano i praticanti di arti marziali nei tempi passati, oggi tutta questa 'verve' dove è finita?
Spesso ci si stanca e si getta la spugna alla prima incomprensione con il Sensei o un compagno, oppure si trova qualcosa di meglio da fare...segno dei tempi ?

Monday, January 10, 2011

FILM - ONCE UPON A TIME IN CHINA



Visto il tempo sempre uggioso e la stanchezza degli allenamenti ieri sera sono rimasto a casa a vedermi uno dei miei DVD di film di arti marziali, questa volta il film era uno di quelli scovati qualche tempo fa in edicola "ONCE UPON A TIME IN CHINA", il primo di una lunga saga di 6 film di cui i primi tre e il sesto interpretati dal mitico Jet Li, dedicata al medico e artista marziale Wong Fei-Hung, personaggio storico della cultura cinese.
Il film ricco di combattimenti dura più di due ore ma scorre molto velocemente sapientemente arricchito anche da un seonso dello humor che non guasta.

La pellicola è del regista Tsui Hark ed è uscito a Hong Kong nel 1991, il cast comprende oltre al nostro conosciuto Jet Li anche Rosamund Kwan nel ruolo della 13° zia che ripeterà anche nei film successivi.

Vi posto una breve sinossi :

Nella Cina della fine del XIX secolo visse un uomo, Huang Fei Hong, maestro di arti marziali che difese il suo popolo dai soprusi dei colonialisti britannici. Uomo buono e giusto, oltre che dotato di straordinarie abilità di combattimento. Assurto a vera e propria leggenda, la figura del maestro Hong è stata protagonista di svariate centinaia di gongfupian (film di arti marziali cinesi) dal dopoguerra ad oggi. Questa ennesima trasposizione su pellicola di questo personaggio è sicuramente la più ambiziosa e meglio riuscita: ne sono testimoni la messe di premi raccolti, i ben cinque sequel realizzati e la grande popolarità in tutto il mondo. Il perché di tanto successo è presto detto. Non è solo infarcito da alcuni dei combattimenti più sbalorditivi mai visti (la lunga sequenza sulle scale di legno è da infarto) ma, rispetto a gran parte dei film dello stesso genere, dedica inoltre una cura e un’attenzione straordinarie al contesto storico e sociale del tempo. Non bastasse già il titolo a palesarlo, l’intenzione di Tsui Hark è di realizzare una sorta di C’era una volta in America cinese. Siamo lontani da quei livelli, ma non così tanto. Distanza che si riduce paurosamente se consideriamo i primi tre capitoli di questa saga come un corpo unico: una sorta di vademecum indispensabile per chi vuol conoscere il livello della cinematografia hongkongese degli anni ’90, la Cina coloniale nell’immaginario collettivo odierno, e come Jet Li sia diventato quello che è.


Insomma alla fine lo consiglio per gli amanti del genere :)

Tuesday, January 04, 2011

LIBRI - LA PICCOLA OMBRA di Banana Yoshimoto



Ieri in un circuito simpatico di Bookcrossing messo in piedi da un negoziante della mia zona ho trovato 3 libri interessanti di autori giapponesi e cinesi, tra questi ho preso in prestito questo libro della Yoshimoto.

Non ho ancora sviluppato un'idea sull'autrice, bravissima nella prosa, originale come tematiche trattate la Yoshimoto di solito o piace o si odia..io forse devo ancora capirla fino in fondo, ci provo con questo libro che mi ha appassionato e di cui ho già letto il primo episodio..

Nel frattempo vi posto la sinossi del libro:

Cosa significa tradire? Come si tradisce? Il tradimento ha per tutti lo stesso significato?

Banana Yoshimoto, più che dare risposte, disegna paesaggi emotivi che delineano i confini di uno degli aspetti più dolorosi ed enigmatici del vivere.
Chi tradisce? La fanciulla che ha una relazione con un uomo sposato o la moglie ingannata che, consapevole dell'affaire, mente annunciandole la morte dell'amante?
Chi si sente più tradito? La madre che pensa sia giusto confidare alla figlia la data di morte della nipotina appena nata, rivelandole il suo calcolo astrologico, o la figlia che non vorrà mai più perdonarla per la nefasta profezia?
Le protagoniste di questi racconti sono giovani donne giapponesi tra i venti e i trent'anni. Per motivi disparati, si trovano in Argentina, Paraguay, Brasile: terre dalle tinte fortissime, colme di una straordinaria energia vitale che colpisce la loro sensibilità.
Sono tutte partecipi o spettatrici di un tradimento che, dalla prospettiva straniata dell'essere altrove, acquista una dimensione diversa e diventa un'occasione speciale per riflettere più profondamente sulla propria identità.
Come spesso succede con Banana Yoshimoto, più che la trama in sé, è lo sviluppo dei personaggi ad avere importanza, il loro modo di accostarsi alla realtà e ai suoi molteplici aspetti. E nelle loro differenti vicende, il tradimento diventa un inevitabile passaggio dell'esistenza, un'esperienza integrante della vita.

Bruce Lee, My Brother - 李小龍



"Lǐ Xiǎolóng" è il titolo cinese del film recentissimamente uscito (25 novembre 2010) a Hong Kong e diretto da Raymond Yip, ne ho trovata una copia nel quartiere cinese e non me lo sono certo lasciato scappare, di sicuro non ho potuto cogliere tutte le sfumature visto che la mia conoscenza della lingua cinese è irrisoria tuttavia come spesso accade per i film orientali (soprattutto se un po' si conosce la trama) non è impossibile apprezzarli e capirli, inoltre vi è molto spazio lasciato alle immagini e gli attori hanno un'ottima mimica del viso e quindi lo consiglio anche se come me non conoscete la lingua.

Il film è biografico e si basa sulla vita di Bruce dalla nascita, all' adolescenza fino alla sua partenza per l' America all' età di 18 anni con solo 100$ in tasca, ed è stato prodotto da Robert Lee il fratello più piccolo.

Come tutti i ragazzi della sua età Bruce era un ribelle e spesso rimaneva coinvolto in risse tra coetanei spalleggiato anche dai suoi due amici Kong e Unicorn, contro il volere del padre che lo voleva seguace del Tai Chi studiò Wing Chun e trionfò in numerosi combattimenti. All' apice del suo trionfo si accorse però che l' amico Kong era dedito al consumo di stupefacenti e con l'amico Unicorn diede una sonora sconfitta al capo clan dello spaccio facendolo quindi diventare bersaglio da un lato della Triade e dall' altro dei poliziotti corrotti che lo volevano arrestare.

Per salvargli la vita il padre di Bruce non ebbe scelta che spedirlo a San Francisco e il resto è storia...

Sunday, January 02, 2011

OSHOUGATSU



Quella che vedete nella foto è una decorazione per i festeggiamenti del nuovo anno uguale a quella che mi è stata regalata qualche tempo fa dalla mia amica Ciko, si tratta di una decorazione per la festa giapponese denominata "Oshougatsu".

Oshougatsu è una delle più importanti ricorrenze festeggiate in Giappone, equivale al Natale in occidente e si festeggia durante i primi 3 giorni di Gennaio spesso molte ditte sono chiuse dalla fine del mese di Dicembre anche per permettere ai lavoratori di tornare nella proprio città d'origine e visitare templi buddhisti o luoghi sacri dello shintoismo.

Thursday, December 30, 2010

akemashite omedeto gosaimasu




BUON ANNO NUOVO A TUTTI GLI AMICI e che il 2011 possa essere un anno di Amore per tutti.

A prestooooo




Wednesday, December 29, 2010

2011 - l'anno del coniglio



Posto questa foto che mi ha girato un amico cinese con tanto di spiegazione (se clikkate sopra è possibile ingrandirla e leggere agevolmente) come sicuramente saprete il nuovo anno sarà l'anno del coniglio, finalmente la tigre con i suoi artigli affilati lascerà posto all'agile coniglio.

Devo ancora scoprire quali sono le caratteristiche abbinate all'anno del coniglio anche perchè nella tradizione orientale il coniglio ha tutt'altro significato che da noi, anni fa infatti mi ero molto stupito visitando una mostra sui samurai di come il simbolo del coniglio (da noi abbinato alla codardia) apparisse invece su tsuba o decorazioni varie di elmi e spade e fosse considerato addirittura un animale molto coraggioso e generoso.

Una particolarità invece della foto che potete notare è l'ideogramma di fortuna stampato alla rovescia, l'ho notato spesso anche appeso come decorazione in locali cinesi tradizionali.

Monday, December 27, 2010

DALAI LAMA - frase



Spesso mi imbatto in frasi molto sagge e che offrono spunti per riflettere dette niente meno che dal Dalai Lama, l'uomo che sorride come mi piace definirlo..

Questa che ho letto mi fa molto pensare su quanto siano speciali i giorni anche senza nessuna particolare celebrazione visto che siamo in periodo di feste ehehe...e la volevo condividere con voi..

"Esistono solo due giorni nell'anno
che nulla può essere fatto:
uno si chiama ieri
e l'altro si chiama domani,
pertanto oggi è il giorno
più sicuro per amare,
credere,
fare,
e,
principalmente, vivere!"
(Dalai Lama)

Wednesday, December 22, 2010

BUONE FESTE


Vi auguro un Natale colorato, sfavillante e spensierato accompagnato da tante risate, come sostengono gli orientali..il "riso" fa bene eheheheh

Un abbraccio a presto

GIOCHI x DS - COOKING MAMA HOBBIES&FUN



E prosegue la saga di Cooking Mama, vediamo se questo titolo sarà all'altezza dei precedenti (acquistato oggi e ancora da provare eheheh).

Cooking Mama Hobbies & Fun offrirà ai possessori del DS la possibilità di cimentarsi in una serie di attività come la lavorazione della ceramica, del legno, la creazione di gioielli, origami e molto altro ancora. Seguendo attentamente le istruzioni di Mama, verrà mostrato come creare un’ampia selezione di ninnoli e gadget, compresa una gabbietta per uccellini, una collana, un caleidoscopio, cuscini e trapunte e molto altro ancora.

Il design è sempre uguale e molto kawaii :)

Tuesday, December 21, 2010

HIKIFUNE



Hikifune è un termine legato alla navigazione, alcune traduzioni indicano il significato della parola come 'rimorchiatore' altre come l'atto di condurre la barca (se ne trovate di più precise fatemele sapere).

Ciò che è interessante invece per chi pratica spada è l'attenzione verso il movimento che effettuavano i barcaioli più esperti: quel leggero molleggio, quel passaggio di peso tra una gamba e l'altra avanti e indietro che consente un veloce spostamento del baricentro è proprio la chiave del movimento dello spadaccino più esperto che per similitudine ha preso il nome di hikifune.

A seconda del nostro spostamento del baricentro possiamo guadagnare o perdere prezioso spazio in un combattimento, facciamo sempre attenzione più al movimento della parte inferiore del nostro corpo che delle braccia a cui spesso diamo troppa importanza.

Monday, December 20, 2010

SPARRING



Come accennavo qualche post fa, ho iniziato a fare sparring soft a kung fu...cioè con solo caschetto e guanti quindi senza protezioni paratibie e corpetto (sono ammesse tutte le tecniche, tutti i pugni e le leve ma per ora sono esclusi i calci che hanno un impatto parecchio devastante).

Ne stanno emergendo parecchie riflessioni in merito, intanto è un esercizio implacabile cioè se hai una lacuna li emerge subito poi necessita di tanto ma tanto 'fiato' ecco perchè i pugili vanno a correre, ma al di là delle mancanze tecniche se parliamo di sensazioni ho notato una cosa molto particolare.

Ogni volta alla fine dell' allenamento indipendentemente dal risultato ho la sensazione di essere come una cozza che ha spurgato, come una spugna che è stata strizzata di tutto il "male" ..è difficile da spiegare come sensazione immaginate una grande leggerezza e uno stato di benessere fisico notevole.

Inizi lo sparring con rigidità evidentemente e non so hai male al collo perchè incriccato per qualche ragione, ti da fastidio lo stomaco, hai male alla caviglia...poi improvvisamente tutto si sana, e questo accade quando la mente entra in contatto completo con tutto il corpo non solo nostro ma anche dell' avversario..

Paradossalmente inizi a capire che hai tempo, tutto il tempo che serve per agire, che non devi affrettarti ma devi mantenere una grande calma cosi' scopri di avere tutto il tempo per schivare un pugno per capire da dove arriva l'attacco addirittura per scegliere quale tecnica usare...allora il fatto che non abbiamo tempo nella vita quotidiana è una sorta di distorsione ?

Sono pensieri sparsi...ma sui quali sto iniziando a meditare molto, anche se non so ancora bene cosa farci per ora li condivido con voi e scrivendoli magari li metto un po' in ordine...

Thursday, December 16, 2010

COMPLEANNO !



Chi ne vuole una fettina ?

Ebbene si oggi il Samu ha un anno di più...un anno di gioia, preoccupazioni, risate, amici, lacrime, amore, incontri, scontri, allenamenti, relax, stages, apprendimento, delusioni, soddisfazioni, dubbi, domande e risposte tutto in ordine rigorosamente sparso e caotico come la vita....

Monday, December 13, 2010

ANIME E MANGA - N.Y. KOMACHI



E' uscito il secondo numero di 8 di questo simpatico manga di Waki Yamato (l'autrice di 'Una ragazza alla moda - Mademoiselle Anne') il disegno è classico, datato ma sempre gradevole, non si tratta di un semplice shojo manga sentimentale in quanto viene dato anche spazio a notizie di carattere storico e nel complesso ne risulta un'opera leggera e gradevole, vi posto la sinossi :

Giappone, inizio ‘900. Shino Konohana è una ragazza forte, allevata dal padre come un uomo in modo da poter ereditare l'attività di famiglia. Ma quando in casa Konohana nasce un figlio maschio, la situazione cambia radicalmente.
Dopo sedici anni di vita nei panni di un ragazzo, Shino viene costretta a tornare al suo ruolo di donna, rinunciando alla scuola, alla scherma e al lavoro per dedicarsi esclusivamente a diventare una futura brava moglie. La moglie del suo indolente amico d'infanzia, Masamune Saburo, suo promesso sposo.
Ma ben presto l’influenza dell’America, una nazione libera da pregiudizi in cui le donne possono permettersi di lavorare e scegliersi la propria vita, travolge come un’onda la vita della ragazza: affascinata dal Nuovo Continente, Shino decide di rinnegare la sua vita e di fuggire, destinazione New York.
Da Waki Yamato, un'altra meravigliosa opera di ambientazione storica ricca di romanticismo, avventura e umorismo. Uno sguardo languido sul passato e un ottimo spunto di riflessione sulle peculiarità delle civiltà di Oriente e Occidente a confronto, e sull'universalità di valori umani quali l'amore e la libertà.

Friday, December 10, 2010

KATA


Il kata o forma codificata è uno dei metodi di apprendimento più tradizionali nelle arti orientali giapponesi o cinesi, attraverso la ripetizione del gesto acquisiamo elasticità fisica, ci riappropriamo della sensazione del nostro corpo nello spazio, studiamo le distanze e come fine ultimo svuotiamo la mente liberandoci da inutili pesi.

Difficile inizialmente da accettare per noi occidentali, noioso magari all'inizio, per i praticanti più esperti il kata è un modo per tendere alla perfezione, all' essenzialità e alla 'pulizia' del gesto, man mano che si procede nella pratica il kata diventa una sorta di contenitore dentro cui mettere tutte le nostre esperienze, e pur rifacendo lo stesso gesto migliaia di volte noteremo che qualcosa è cambiato, noi siamo cambiati.

Di contro esiste un rovescio della medaglia nella pratica a kata: per funzionare ci vuole molta onestà, soprattutto nella pratica a kata in coppia per progredire è necessario essere obiettivi e non pensare che tanto è sempre il compagno che sbaglia e che noi siamo i migliori inoltre ad un certo punto della pratica bisogna a mio avviso sperimentare il movimento il libertà o quanto meno studiare le applicazioni per vedere se il corpo ha appreso e fatto proprio i movimenti del kata.

Ho avuto questa opportunità nel kung fu dove oltre alla pratica a kata esiste il combattimento libero o le applicazioni, sono state illuminanti le parole del mio Sifu: 'troppa forma, ora voglio il caos'...

Questa frase mi gira in testa da un po', caos e forma, non sono forse yin e yang , gli opposti che si alternano ?

Thursday, December 02, 2010

STAGE COMMEMORATIVO



L' 8 dicembre si terrà uno stage commemmorativo in onore del Maestro Hatakeyama, scomparso solo un anno fa ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo del Katori Shinto non solo per le sue capacità di insegnante ma soprattutto per la sue qualità umane appartenenti ahimè ad un mondo passato.

Per maggiori dettagli sullo stage

Wednesday, December 01, 2010

LIBRI - LA VIA DELLA SPOLIAZIONE di Itsuo Tsuda




Questa mattina sotto una città ovattata dalla neve ho iniziato questo libro a cui volevo accostarmi da un po' di tempo, ma come per tutte le cose alle volte i libri restano li finchè non ci sentiamo pronti per leggerli.

Il libro edito dalla Luni, come si può intuire dal titolo va in grande controtendenza ai dettami della società moderna dove benessere viene tradotto con ricchezza e con la ricerca affannosa di accumulare, non solo beni materiali ma anche amicizie seppur virtuali(basti pensare al fenomeno Facebook) o sapere (un sapere sterile però che non ci aiuta a vivere meglio) lo scrittore invece, analizzando le piccole grandi manie che ci affliggono e che partono tutte dalla mente, ci insegna a lasciar andare a spogliarci del superfluo.

Itsuo Tsuda nasce nel 1914 da una famiglia di samurai, che, con la modernizzazione Meiji, si era trasformata in una famiglia di industriali e capi d’impresa.
A sedici anni si rivolta contro la volontà del padre che lo destinava a diventare erede dei suoi beni e inizia un peregrinare che lo porta a contatto con numerosi maestri tra cui a quarantacinque anni l'incontro con il Maestro Ueshiba, fondatore dell’Aikido, del quale è allievo fino al 1969, anno in cui il Maestro Ueshiba muore.

Ha pubblicato nove libri in francese, tradotti in seguito anche in italiano dalla Luni Editrice: Il Non-Fare; La Via della Spoliazione; La Scienza del Particolare; Uno; Il Dialogo del Silenzio; Il Triangolo Instabile; Anche se non penso, sono; La Via degli Dei; Di fronte alla Scienza.

Non posso ancora formulare un giudizio esaustivo sull' opera tuttavia già dalle prime 20 pagine percepisco un grande lavoro di fondo conoscitivo dell' animo umano e una grande attenzione al Ki, riportando le parole stesse dell' autore "L’essenza dell’azione è la respirazione, il soffio, il ki. "

Di sicuro non un libro di facile lettura comunque mi sento di consigliarlo agli appassionati di cultura giapponese che hanno voglia di cimentarsi in una lettura un po' fuori dagli standard.